Itinerario tradizionale che sale la parete sud della guglia di Pedralonga (Baunei), scalata interessante e di sicura soddisfazione, per l'ingaggio e l'ambiente superlativo. Via simile a una scalata dolomitica, tratti friabili e protezioni talvolta aleatorie.
Storia:
La Salita è stata effettuata in 6 ore di arrampicata, tutto il materiale utilizzato è rimasto in loco. Il nome è in sardo e significa “Sangue Sardo non ha padroni”, dedicata agli amici di Girasole.
Dal parcheggio di Pedra Longa (per arrivarci seguire le indicazioni stradali da Baunei o Santa Maria) scendere dalle scalinate verso il mare (sulla sinistra) e iniziare la traversata a pelo d'acqua. Partire rivolti verso la Punta Giradili per portarsi verso Santa Maria, sotto l'attacco di “Marinaio di foresta” (visibili i primi spit) conviene lasciare le calzature e mettere le scarpette, poco dopo c'è il passaggio più difficile, 5b sul pelo dell'acqua (occhio a non fare il bagno). Si prosegue con difficoltà minori fino alla base dell'evidente camino arancio obliquo a destra. Risalire brevi gradoni fino all'inizio delle difficoltà vere e proprie (30m III°) sosta su clessidra con cordone bianco.
L1 (30m 5c): dalla sosta prendere sulla destra il camino bianco e rosso, alzarsi per una decina di metri su curiosa roccia bianca con vene di quarzo fino a un chiodo rosso, da qui di poco a sinistra e poi traversare a destra a una nicchia con un comodo terrazzino. Qui trovati due vecchi nut collegati con un moschettone, probabile tentativo. Sosta con questi più un chiodo, tratti friabili.
L2 (35m 6a): Dritti per vene di quarzo rosso fino ad una nicchia (clessidra) poi a destra in aperta parete, passare appena a destra di un vago spigolo (chiodo), stando attenti a un pilastrino precario uscire su cengia e portarsi a sinistra. Sosta con due clessidre.
L3 (20m 5a): Traverso netto a destra non difficile ma con grossi blocchi precari (attenzione!), sosta nella “grotta del Dodo” con big clessidra.
L4 (20m 5b): Traverso a sx, poi spigoletto delicato e diedro fino al terrazzo. Sosta con clessidra e protezioni mobili.
L5 (35m 6b+): Rinviando un fico (non è una metafora) traverso breve a dx, poi difficile spigolo per alcuni metri (chiodo in alto), rimontare un pilastro (attenzione l'ultimo pezzo è instabile) e seguire una cornice nettamente verso dx. Sosta su pulpito con chiodo, spuntone e protezioni.
L6 (45m 5c): Verso destra, poi salire una bella placca con gocce aggressive, al termine deviare a sx verso un diedrino rosso dall'aria friabile, a sx rimontare i solidi blocchi bianchi e per facile rampa raggiungere la vetta, sosta su gigante menhir.
Sull'altro versante si seguono tracce e ometti arrampicando tratti in discesa (anche esposti) fino al II°-III°.
Friends fino al #2 (doppiare 2 o tre piccoli), nut, 3-4 chiodi.