Via avventurosa e di soddisfazione, con sezioni impegnative per...palati fini.
La linea, di stampo e stile classico segue fessure e diedri di roccia appigliata e generalmente buona, ma con alcuni parecchi tratti friabili o erbosi.
Storia: Prima salita effettuata in 10 ore di arrampicata senza sopralluoghi precedenti. La parete, una muraglia piuttosto larga e ripida, alta circa 200 metri non era mai stata salita ed è stata battezzata “Giungla”.
Durante il corso dell'estate tra le altre attività di Guida Alpina mi è capitato in numerose occasioni di accompagnare le persone lungo trekking fluviali nella gola del Limarò. Tutte le volte, superata una rapida e girato l'angolo del fiume mi sono trovato a scrutare con in naso all'insù questa ripida parete, dal fascino particolare. La voglia di metterci le mani è stata inevitabile. Come spesso accade ci siamo trovati a decidere per questa salita la sera precedente e abbiamo solo una foto della parete, non siamo riusciti a osservarla accuratamente con il binocolo e non abbiamo un'idea chiara della linea da seguire. Ci siamo fatti portare dall'intuito, riuscendo a concludere la salita in giornata, portando una quindicina di chiodi da roccia, protezioni mobili e pizzoccheri con le patate.
L1: (Indiana Jones pitch) Dal primo chiodo guadagnare una pianta sulla destra e salire verso sinistra e dritto fino a prendere il fascio di edera più logico. Cordino sull'edera e alcuni metri dopo chiodo con cordino, da una clessidrona alla fine dell'edera traversare a sinistra alla sosta.
L2: Evidente clessidra a sinistra, strapiombino e muro appigliato fino a una cengia. Sosta al margine destro su una lama, da attrezzare a friends.
L3: A sinistra e dritto per muretto fino a cengia che si segue a destra fino alla sosta.
L4: Di poco a sinistra in traverso, poi fessura molto friabile fino a un chiodo. Sezione in artificiale: passo su cliff, passo su pecker e chiodo buono. (Ora che chiodato fattibile in libera, difficoltà stimata VIII o di +) Poi in libera per diedro atletico e passo in placca. L5: Breve diedrino poi cengia a sinistra. L6: Fessura bella e compatta. L7: Dritti per diedro/spigolo che consiglia delicatezza, poi traverso a destra verso una facile cengetta obliqua con piante. L8: A destra a un camino che si segue fino alla fine delle difficoltà.
Discesa: Facile ma richiede intuito. Senza alzarsi traversare a mezzacosta in direzione Sarche finchè non si raggiunge un evidente sentiero. Seguirlo, si passa da una fonte, poco dopo la traccia finisce. Sul margine del bosco a sinistra c'è una ripida discesa con una cascatella. Corda doppia da pianta (non ci sono cordini) di 30 metri facili. Si continua in discesa nel bosco ripido, verso la fine ci si tiene a destra vicini al bordo, corda doppia (strapiombante da metà in poi) di 50 metri, cordone di sosta su pianta. Ritornare sulla destra alla base della parete. (30 min)
Materiale: I primi salitori hanno usato 15 chiodi lasciandone 11 (tolti alle soste). Serie completa al #3, nuts, alcuni chiodi assortiti, 1 cliff, 1 pecker, staffe.