Nata come via in arrampicata mista (7°/A3) è stata liberata nel febbraio 2020 da Francesco Salvaterra (dopo preparazione) con difficoltà stimate fino al 7b.
Hanno partecipato al progetto: Mirto Monaco, Mirko Corn, Stefano Bianchi, Massimo Faletti, Alessandro Beber, Simone Banal, Marco Pellegrini.
E’ una via molto alpinistica, la roccia è stata ripulita qua e là ed è generalmente buona ma con qualche presa di dubbia tenuta e qualche sasso mobile nella parte alta che impone esperienza alpinistica. La chiodatura è quella originale, alcuni chiodi sono stati ribattuti o riposizionati e nel complesso è affidabile, tuttavia molti passaggi difficili vanno protetti con materiale a incastro. Il secondo e quarto tiro presentano delle spettacolari fessure di incastro di mano molto fisiche, è utile usare dei guantini da fessura.
Considerato che i potenziali voli sono quasi sempre nel vuoto e le soste sono a prova di bomba la via non è pericolosa e il grado obbligatorio non supera il 6b. Per la continuità nelle difficoltà è da considerarsi una delle più difficili vie tradizionali della valle e sono certo che in breve tempo diventerà un must per gli appassionati del genere.
Materiale: è preferibile usare due mezze corde e un cordino per recuperare il sacco, scalando leggeri, serie di friends dai TCUs al #3, doppiare 0.5,1,2, serie di stoppers.
Accesso: Seguire la ferrata fino al tornante secco a sx, un muretto di 20m di 3° grado porta al terrazzino di sosta dove parte la variante a decima sinfonia diventata poi “Sotto Vuoto”, la via inizia 8 metri a sinistra, visibili chiodi con cordoni.
Rientro: A piedi dalla ferrata. Dalla sosta del 3° tiro si scende con una doppia di 50m, da sopra il 4° tiro il rientro è molto complesso e sconsigliato.
Raccomandazioni: Per chi è intenzionato a scalare la via in artificiale si consiglia qualche cliff e pecker e una doppia serie di friends e nut, nel caso in cui si piantino chiodi (non è necessario) si raccomanda di toglierli per lasciare libere le fessure e gli appigli necessari per la scalata in libera.
Data l’esposizione in pieno Sud è una via per il periodo invernale o al massimo inizio primavera e tardo autunno. L’itinerario si sviluppa immediatamente sopra alla ferrata ed è possibile il rischio di far cadere qualche sasso, pertanto si raccomanda di ripeterla solo in periodi di scarsa frequentazione, in inverno e infrasettimanale, e di prestare la massima attenzione, fermando l’arrampicata a scopo preventivo nel caso in cui qualche escursionista transiti al di sotto.
Oltre al rischio di far male a qualcuno sarebbe un vero peccato se in caso di incidente decidano di ricoprire la parete di reti paramassi, come è già successo altrove.