Si tratta per molti versi di una vera esplorazione in uno degli angoli più selvaggi e suggestivi del Trentino, una tappa imperdibile per chi ama immergersi nella natura incontaminata.
Questa escursione permette di esplorare i meandri finali del fiume, riserva panorami mozzafiato e può essere percorso da chiunque in circa mezza giornata.
Si inizia con un ripido sentiero che scende nella forra, una serie di guadi dove si attraversa il fiume camminando (acqua alla cintola) e l’attraversamento di boschi a tratti anche fitti porta sotto le pareti di roccia più belle e all’uscita nella civiltà all’abitato di Sarche.
Questo Canyon ha delle caratteristiche in comune con le famose Gole di Gorropu in Sardegna o quelle di Samaria a Creta, ma è sicuramente meno conosciuto e più “wild”.
L’escursione non presenta difficoltà alpinistiche ma ci si bagna fino alla cintola per attraversare il fiume in alcuni tratti più stretti, perlopiù si cammina sul greto o su vaghi sentieri. Attenzione! E’ bene sapere che si tratta di un luogo poco frequentato, di conseguenza non aspettatevi di trovare sentieri facili, occorre munirsi di spirito di adattamento e prepararsi a faticare.
-Dove: Nei pressi di Sarche, valle dei Laghi.
-Quando: da Maggio a ottobre.
-Quanto dura: mezza giornata.
-Cosa portare: E’ richiesto un abbigliamento da escursionirmo, scarpa da trekking o scarponcini (no ciabatte o sandali) cambio completo di abbigliamento e calzature+ asciugamano che verrà lasciato in macchina all’uscita del canyon per cambiarsi appena finito. La guida fornirà un casco da roccia obbligatorio, portare anche uno zainetto con k-way o simile in caso di pioggia, almeno 1 lt di acqua e uno snak.
-Per chi è adatto: Per tutti, particolarmente indicata per bambini (dagli 8 anni in poi) e ragazzi con spirito d’avventura e anche per famiglie.
-Meeting Point: Albergo-bar Ideal di Sarche.
– Tariffa
Il fiume Sarca, dopo Ponte Arche, s’incanala nella stretta forra del Limarò dalle incombenti pareti rocciose, dove l’erosione ha lavorato per centocinquanta milioni di anni. Un ambiente affascinante a due passi dalla civiltà, dominato dall’acqua e dalla roccia.
Il percorso si snoda nel fondo del Canyon passando per sentieri poco tracciati, il greto del fiume e boschi vergini.
Innanzi tutto occorre capire cosa è la gola (o forra) del Limarò: si tratta di un canyon scavato dal fiume Sarca, un profondo intaglio tra le montagne che si snoda per oltre 8 km dall’abitato di Terme di Comano a Sarche. In questo ambiente chiaramente l’acqua fa da padrona scorrendo sul fondo della gola. Si tratta di un luogo incontaminato, essendo molto scomodo da raggiungere l’uomo non vi ha quasi mai messo mano e il fascino dell’esplorazione si fa subito sentire. Talvolta sembra di camminare in una foresta pluviale, bosco fitto lambito dal fiume, un groviglio di vegetazione che fornisce riparo a volatili rari e cervi. Nella zona più incassata si passa al lato di pareti di roccia alte fino a 500 metri, ci si sente piccoli, piccoli. Su queste pareti sono nati recentemente alcuni difficili itinerari di arrampicata classica e sportiva.
La Forra, formata dal lento, inesorabile lavoro del fiume Sarca, è scavata nelle rocce mesozoiche, dalla Scaglia Cinerea alla Scaglia Rossa e poggia sul calcare del Rosso Ammonitico un tipo di rocce che si identificano subito dopo il Ponte dei Servi. Una gola dal sapore epico, dove è possibile avventurarsi in un percorso fra strettoie ed erosioni a marmitta dove l’acqua ha modellato a suo piacere la roccia e dove ancora si insinua spumeggiante.
Vi sono diversi percorsi adatti a tutte le esigenze, la discesa INTEGRALE DEL LIMARO’ (vedi report qui) è molto lunga e consigliata solo ad escursionisti esperti, il tratto più interessante è la parte finale, segue la descrizione.