Pale di San Lucano: Northern edge Agner and other classics
The wild and spectacular environment of the San Lucano valley is truly worth a visit for a fan of the Dolomites.
[TRADURRE]
Tutte le vie sono lunghe e impegnative, alternano tratti di roccia ottima e incredibilmente lavorata a buchi e clessidre ma non mancano sezioni friabili o cavalcate “rustiche” sui mughi. Insomma sono vie fisiche, dove occorre allenamento, margine aerobico e stomaco non troppo raffinato.
Data la bassa quota si prestano bene anche al periodo primaverile-autunnale. Alcuni accessi sono stati resi complicati dalla tempesta Vaia 2018.
Le vie più ambite delle PALE DI SAN LUCANO:
- Diedro Casarotto-Radin allo Spiz di Lagunàz, in assoluto la via più ripetuta e famosa (750 m di VI+ e pp. di A1, più 500 m di zoccolo);
- La via del piano inclinato degli stessi Casarotto e Radin alla terza Pala (800 m fino al V- più 500 m di zoccolo e lunga discesa);
- Spigolo Tissi-Andrich alla Terza Pala (1350 m fino al V-);
- Diedro Casarotto-De Donà allo Spiz di Lagunàz, meno frequentato del parallelo Casarotto-Radin (750 m fino al VI+);
- Via Gogna-Favetti-Ghio alla parete est della Seconda Pala (800 m di IV e pp. di V);
- Diedro Cesare Levis alla parete est della Seconda Pala (800 m di V e VI);
- Via Flora sempre alla parete est della Seconda Pala (800 m fino al VI-).
Bivacco a cinque stelle sullo spigolo Gilberti Soravito all’Agner.
Grandi classiche dell’AGNER:
- Spigolo nord, o Spigolo Gilberti-Soravito, è la via più famosa del gruppo, è discretamente frequentata e conta decine di ripetizioni ogni anno. Con uno sviluppo di più di 1600 metri è universalmente conosciuto come la via più lunga delle Dolomiti. Dopo un iniziale tratto di arrampicata più su mughi che su roccia, dove comunque si fanno circa 10-14 tiri di corda, si inizia a rimontare la dorsale che sembra non finire mai. Nella prima metà l’arrampicata è discontinua, fino a un boschetto sospeso dove si trova il posto di bivacco più comodo. Nel terzo finale ci sono 4-5 tiri uno più bello dell’altro, su roccia compatta e lavorata e con un panorama ed esposizione da favola. Anche se nei tratti più difficili c’è un cordino metallico il rientro è lungo e da non sottovalutare. Logistica: generalmente la via si sale in due giorni, il primo conviene partire entro le ore 11 dall’attacco, per scalare fino alla grande cengia o anche oltre, ci sono vari terrazzini distribuiti lungo la via. Il secondo si può arrivare in vetta a metà giornata in modo da avere tempo ed energie per la discesa. Da non mancare una visita da Marco Bergamo al rifugio Scarpa.
- Via Jori-Andreoletti-Zanutti, è la via dei primi salitori della parete nord-est ed è saltuariamente ripetuta. Pur non presentando passaggi di VI come lo spigolo, è ritenuta più impegnativa (e meno ripetuta) e si svolge tutta all’interno della ben visibile e lunghissima serie di canali e camini a sinistra dello spigolo (1500 m, IV e V);
- Via dei Sudtirolesi, ripetuta di rado, si svolge per rampe nel lato sinistro della parete nord-est, esce per il marcato colatoio a sinistra del grande scudo giallo (1400 m, IV con passi di V+ e A1);
- Pilastro Riccardo Bee, considerato il capolavoro dell’alpinista bellunese è un itinerario estremo che sale la torre sporgente al centro della parete nord-ovest (750 m, difficoltà fino al VII).
- spiz d’agner nord, via detassis-castiglioni 1934, un diedro fessurato di circa 800 metri, linea “naturale”, arrampicata bella, logica e faticosa. Assolutamente interessante.
TARIFFE: A partire da 400€ per vie fatte in giornata. Per lo spigolo N (che si fa in due giorni) 750€ con un arrampicatore, 390€ con due arrampicatori.
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