Mountain GuideFrancesco Salvaterra

CRETA CLIMBING TRIP

Dall’ 23 al 31 marzo su iniziativa e organizzazione di Chiara siamo stati in vacanza a Creta.

In non ero mai stato prima in Grecia e devo dire che l’impressione è stata ottima: Abbiamo abbinato arrampicata in falesia in due degli spot più famosi dell’isola ad un po di trekking.

Agiofarago è un canyon a S dell’isola, in una zona quasi desertica e all’apparenza desolata, l’accesso è lungo una strada sterrata piuttosto avventurosa, il posto secondo noi merita davvero.

Non ha l’imponenza delle gole di Gorropu, del Verdon o di Piedra Parada, si tratta di una gola lunga circa 3 km con le pareti più interessanti poste alla sua sx, si parte dall’entroterra scendendo verso il mare.

Capre e mare grosso alla spiaggia di Agiofarago.

Ci sono una decina di settori con tiri di tutti i tipi: dalle canne in forte strapiombo alla placca con roccia superaggressiva tipica delle scogliere, chiodatura ottima a resinati o fix inox.

Via abbiamo scalato per due giorni, settori interessanti sono Helzbollah, all’inizio della gola, il settore 9 con Biosinthesi e Salonica power, il settore Las Boulas e il nuovo settore 3 (bella Bambacha e Patchanka).

Chiara su Share 6b

Arrampicata in riva al mare ad Agiofarago

Si può sfuggire al sole nei vari settori nelle grotte, le capre sono molto simpatiche e non danno fastidio, anzi creano atmosfera. Nella seconda metà verso il mare si incontra una bella chiesa ortodossa, come in tutti i luoghi del mondo l’uomo venera la bellezza ed è soggiogato dal fascino della natura. Per chio non scala o per prendere una pausa la spiaggia di Agiofarago è bella e poco frequentata anche in periodi più turistici.

 

Plakias è la seconda metà arrampicatoria dell’isola in termini di interesse e fama: tutto un altro mondo, accesso comodissimo, spiaggia al lato e un unica parete con meno di una trentina di tiri, tutti abbastanza difficili (a parte Fodele, un tiro bello e facile non è un posto che si gode chi scala sotto il 6b). Il nome è quello del paese e della spiaggia ma è perfetto anche per la falesia: un muro appunto di placca, verticale e perfetto come se fosse stato tagliato dal filo diamantato si una cava di granito. La roccia è di ottima qualità e alterna tiri tecnici in placca (dal 7b in su) a particolari e molto belli tiri in fessura a incastro (dal 6b duro in su). Comunque va bene per passarci 2 gg, non di più. Alla stessa altezza della falesia poco più verso l’entroterra c’è un hotel dove si mangia benissimo e fuori stagione i prezzi sono abbordabili.

-Sulla fessura a incastro di fisfiri, 6b-

-falesia di Plakias al tramonto-

Tra un’arrampicata e l’altra abbiamo fatto due intensi giorni di trekking: partiti da Chora Sfakion, paesino sul mare dove lasciamo l’auto a noleggio, abbiamo proseguito a piedi per circa 3 km per poi imboccare il sentiero E4. Questo trekking nella versione integrale taglia l’intera isola nella parte larga (E/O),  questo tratto è uno dei più belli e si sviluppa sempre tra il mare a sx e la costa a dx (il contrario di Selvaggio Blu!).

-il tiro al cartello sembra un’ usanza dei paesi mediterranei-

In circa 6 ore di cammino passando dal paese di villeggiatura di Loutro e dalla bellissima chiesa di Aghios Pavols arriviamo ad Aghia Roumeli (aghia significa spiaggia). Dopo una lauta cena a base di agnello e una dormita in uno dei pochi alberghetti aperti il giorno dopo lasciamo il sentiero E4 per iniziare la risalita delle Gole di Samaria.

Forse siamo i primi della stagione a mettere piede nelle gole, l’entrata sarebbe interdetta e i ponticelli che permettono di attraversare il torrente senza bagnarsi non sono ancora stati posizionati così ogni tanto ci togliamo le scarpe per guadare. Le gole sono lunghe e panoramiche, a un tratto iniziale più stretto e privo di sentiero segue una valle sempre stretta ma con meno pareti incombenti e una buona mulattiera.

A metà circa, vi è un paesino semiabbandonato (quando siamo passati non c’era nessuno) con tanto di chiesetta. Ci accorgiamo presto del perchè tutti di solito scendono il canyon invece di risalirlo: 14 km di sviluppo per 1200m di dislivello non sono proprio una passeggiata.

-Lungo il sentiero E4-

Giunti fuori dalle gole, su una bella strada asfaltata, siamo nel mezzo del nulla. E’ tutto chiuso e dobbiamo camminare altri 3 km per arrivare a un paesino di 4 case, fa un freddo bestiale e di notte sapremo che nevicherà (queste montagne si chiamano white mountains e ci si fà sci alpinismo). I mezzi pubblici non funzionano ancora quindi dobbiamo ricorrere a un taxi che per la modica cifra di 120€ ci riporta a Chora Sfakion (comunque sono due ore e mezza di auto). Posti molto belli, camminare vicino al mare ha ovunque il suo fascino.

A Creta si mangia bene come in pochi altri posti al mondo, una cucina prevalentemente di terra come in Sardegna ma il pesce si trova ed è buono. Si cena al ristorante con 10/15€ e anche il dormire è economico: in questa stagione (ottima per camminare) con 30€ il più delle volte si affitta una buona camera.

 

 

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