Mountain GuideFrancesco Salvaterra

Condizioni Monte Nero (domenica 25 ottobre 2020)

Con Alberto progettiamo un WE di arrampicata nella mia zona, sabato roccia, domenica ghiaccio.

Sabato il meteo non promette bene, ci troviamo alle 10 al bar Ideal delle Sarche sotto la pioggia. Guardando con il binocolo la parete del Piccolo Dain, la linea della Direttissima Loss ha delle belle sezioni bagnate, però è anche vero che è una delle pareti che asciugano prima. Alle 11, con il sole, partiamo e alle 12.30 iniziamo a scalare, nemmeno una presa bagnata, increbibile!

Il lago di Toblino e il diedro finale della direttissima Loss al Piccolo Dain.

Era da un pò di anni che non la scalavo e non mi è sembrata per niente banale. Tra cagate di uccello, un pò di unto e tratti in artificiale (o libera ben sopra il 7a) non è una via delle più belle per l’arrampicata in sè, però sotto il profilo alpinistico, per la linea e la parete è sicuramente una delle grandi vie della zona.

Per domenica invece è prevista una bella giornata. Anche se per quello che sò non ci è ancora andato nessuno decidiamo di dirigerci al Monte Nero per provare il colouir dell’H, una delle vie di misto più conosciute della regione. Considerate le nevicate di inizio stagione penso che possa essere già buono, inoltre, particolare non da poco, so per certo che si arriva al parcheggio estivo in auto.

Avvicinamento con panorama super.

Partiamo da Tione alle 5 e alle 6 iniziamo a camminare, sotto di noi un mare di nubi, alle spalle la skyline del Brenta. Abbiamo le ciaspole ma fortunatamente non sono necessarie, fino al rifugio c’è poca neve e poi è ben portante fin sotto la parete. Risalire il pendio iniziale invece ci costa un pò di fatica e solo alle 9 iniziamo a scalare. L1 60m AI 3 Il primo muretto presenta un tratto di 7/8 metri abbastanza verticali con del buon ghiaccio di fusione oppure con neve pressa portante. L2 60m AI2 60° Dopo un secondo tiro con un risalto ripido ghiacciato imbocchiamo il canalone centrale, lo saliamo con un lungo tiro di circa 180m. L3 180m 50°/60° Qui la pendenza non supera i 55° e sicuramente ci si potrebbe fare qualche curva sci ai piedi. Alla fine del canalone a dx svetta la bella Punta Fatima e vi è un bivio: a dx si prende la variante di uscita più breve, mentre a sx l’itinerario originale che porta alla forcella vicino alla vetta. La variante di dx è in relatà la via che viene quasi sempre ripetuta, è più rapida e porta ad una spalla da dove si scende con facilità lungo la via normale della Presanella. Decidiamo di imboccare la via originale a sx per andare in cima e perchè non l’ho mai fatta.

Alberto al bivio tra la via originale e la variante di dx, bene in vista la Punta Fatima e in secondo piano la cima d’Amola.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L4 60m AI3 60° Attrezzata la sosta sotto uno strapiombo a sx saliamo un bel muro ghiacciato e ripido per una decina di metri, al quale segue un canale facile. Giunti a una decina di metri da un diedro-camino verticale dall’aria difficile, torviamo un chiodo e sostiamo. L5 80m M3 (o poco più) 60° Invece di puntare al diedro, da poco sopra la sosta traversiamo a sx, con dei passi di misto delicati e poco proteggibili ma facili. Pianto un chiodo arancione che lasciamo e girato lo spigolo prendiamo un altro facile canale che ci porta alla forcella. L6 70m M2/3 Da qui con un lungo tiro di misto con saltini più o meno facili si arriva sulla cima. La vista è sempre stupenda e ci si rende subito conto di essere su una delle vette più importanti del gruppo, tuttavia non vi salgono in molti in un anno, per saperlo basterebbe dare un occhio al libro di vetta che però non riesco a trovare, sepolto com’è nella polvere. Scendiamo da dove siamo saliti con due doppie di meno di 3o m l’una, poi da una sosta su sassi incastrati scendiamo verso la val Nardis con un’altra breve calata. Si arriva su un facile (ma esposto!) pendio nevoso che scendiamo arrampicando assicurati in discesa (circa 150m). Arrivati nella valletta sottostante si vedono i bolli della ferrata da seguire per la bocchetta del Monte Nero.

 

 

La parete NE del Monte Nero.

 

 

CONSIDERAZIONI: Complessivamente la vie diretta è quasi più facile (o almento paragonabile ) come difficoltà rispetto a quella di dx che esce alla spalla, però è più lunga (anche nel rientro) e quindi carte in tavola, più impegnativa. Essendoci poco accumulo di neve, ai lati del canale non è sempre facile trovare fessure buone per proteggersi, è meglio portare una scelta di chiodi, anche a lama, microfriends.

ALTRE SALITE: La parete E della Presanella sembra in buone condizioni, particolarmente interessanti Depravation e Alice in Wonderland (manca ancora la prima ripetizione), come anche la classica Cresta Est della Presanella, Bonfilioli-Collini e la via delle Guide. Sembra bello anche il canalone di Cima d’Amola e la Farfalla Tigre alla cima Bifora. Forse presto per le cime più basse.

Qui la relazione della via.

Qui la tariffa guida e altre info.

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