Mountain GuideFrancesco Salvaterra

COMICI DIMAI ALLA CIMA GRANDE DI LAVAREDO (5 luglio 2020)

I racconti dei miei amici e colleghi riguardo alla Comici-Dimai alla Cima Grande di Lavaredo sono perlopiù caratterizzati da lunghe code sui tiri, sassi che cadono e il piacere dell’arrampicata che se ne va assieme alle lancette che scorrono sull’orologio. Per questo motivo io e Thomas, pilota della Lufthansa e appassionato arrampicatore, ci prestiamo domenica alla base di quella micidiale muraglia alle 4.30 (comunque più tardi di quello che avrei voluto).
Se non avessi la relazione in mano sapendo che sono passati nel 33′ sarei preoccupato non poco dalla verticalità esasperante della parete. Inoltre, se con un amico mi trovassi ad aprire una via del genere al giorno d’oggi, con i materiali odierni, vuoi per la difficoltà, vuoi per il carico psicologico, non so se ce la farei in soli due giorni.
Non appagato Emilio torna quattro anni dopo e la ripete da solo in 3.45h! Comici doveva essere l’Alexander Huber del suo tempo.
La via è bellissima e dopo i primi sette tiri duri ma molto chiodati l’impegno non cala perchè i chiodi si allontanano e occorre pensare a dove andare. Non ci ha seguito nessuno, forse per la scarsità di scalatori stranieri, forse perchè i due tiri prima del traverso finale grondandavano ancora acqua. Per scaldarmi (ho stranamente freddo anche con il piumino) ci diamo dentro uscendo in 7 ore, contenti considerato che causa Covid per Thomas è la prima di stagione.

Che dire, bellissima giornata, la via merita la sua fama, ora mi mancano due salite per fare tutte le sei più famose pareti N delle Alpi e Thomas può tornare a non scalare (con un bel ricordo) per almeno tre mesi perchè aspetta la prima bimba.

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