La cima più alta del Trentino, una montagna dai mille volti. Quale che sia l’alpinismo che amiate praticare questo picco ha pane per i vostri denti: dalla scenografica cresta E, ai morbidi pendii nevosi del versante adatto al trekking di Nardis, alla vertiginosa e fredda parete N al travagliato versante Himalayano della parete Est.
Personalmente ho un forte legame con questa montagna, in parte perché è la prima cima che ho salito da ragazzo, ci sono tornato molte volte aprendo anche delle vie nuove e resta un posto dove torno sempre con grande piacere.
La logistica prevede di raggiungere uno dei rifugi il pomeriggio del giorno precedente per poi partire all’alba e intraprendere l’ascensione.
Abbigliamento e attrezzatura: Berretto caldo, guanti, giaccavento, pail, piumino leggero o doppio pail, occhiali da sole, scarpone ramponabile o semiramponabile, pila frontale carica, imbragatura bassa, 1 moschettone a ghiera, borraccia o bottiglia 1,5 lt, ramponi adatti allo scarpone, casco, picozza, zaino da min 35lt, uno o due bastoncini da trekking.
Tariffe
NORMALE dalla Bocchetta del monte Nero, dalla sella di Freshfield, val Nardis.
PARETE N (Faustinelli, scivolo N, Steinkotter, altre) e CRESTA EST
Prezzo inteso per persona, incluso dell’affitto del materiale tecnico (imbrago, ramponi, piccozza e casco). Si predilige operare con gruppi preformati.
Informati sempre sulle condizioni contrattuali.
Via Normale dalla Bocchetta del Monte Nero. (PD)
Delle tre vie normali quella che parte dal rifugio Segantini è la più varia. Successivamente a un trekking di accesso prevede il superamento di una piccola “via ferrata” alla bocchetta del Monte Nero che permette di accedere alla cresta nevosa terminale che porta direttamente al bivacco Orobica e alla vetta. E’piuttosto diretta e molto panoramica, dislivello positivo di 1100m per circa 5 ore di cammino. Qui puoi trovare una buona relazione di Christian Nannetti corredata da foto. http://escursionismo360.blogspot.com/2013/02/presanella-dal-monte-nero.html
Via normale dalla val Nardis (E)
Lunghissima escursione generalmente priva di difficoltà tecniche ma dal non facile orientamento. Si parte dall’inizio della val Nardis salendo paralleli alle famose cascate. 1250mt di dislivello separano la val di Genova dal bivacco Roberti dove conviene passare la notte. Altri 1300mt di salita permettono di calcare la vetta, l’ultima parte spesso è nevosa.
Via normale dalla sella di Freshfield (PD)
La via dei primi salitori della montagna, itinerario glaciale meno scontato di quanto possa sembrare. Si parte dal rifugio Denza in alta val di Sole, una zona di morena e un ghiacciaio sempre più ripido da una stagione all’altra portano al colle che ha preso il nome del primo salitore inglese. Un traverso generalmente su neve o sfasciumi porta i breve alla vetta. 1300mt di dislivello positivo.
Scivolo Nord (500m 55°)
Meta irrinunciabile per l’appassionato delle pareti nord, è la “via” della parete, un lungo pendio di neve e ghiaccio fino a 55°, 500m di dislivello che si fanno sentire nelle gambe. Periodo indicato la tarda primavera.
Cresta Nord-Est (600m 3°, 45°)
E’ forse l’itinerario più remunerativo per l’ alpinista classico, per chi ama l’alta montagna, l’ambiente severo, il terreno misto classico dove difficilmente si tolgono i ramponi dai piedi e i panorami mozzafiato. Il crux è nell’immediato superamento della bocca d’Amola, dove si può scegliere varie opzioni per superare la prima torre e prendere la dorsale vera e propria. Una buona relazione visibile qui: http://orsettoclimber.blogspot.com/2016/08/cima-presanella-cresta-nord-est.html.
Via delle Guide alla parete Est (500m 5+)
Itinerario riservato ad alpinisti navigati. Se la via delle guide al Crozzon di Brenta gode di grande fama e frequentazione questa (sempre opera dei fratelli Detassis) ha negli anni avuto ben poche ripetizioni da parte di bravi alpinisti avventurieri. L’ambiente che si respira non si discosta molto da uno sperone Gervasutti al Tacul, una via severa che è stata anche recentemente riscoperta in chiave di misto invernale.