Questa cima per la posizione, estetica, impegno e qualità della roccia è sicuramente una delle più belle e ambite del gruppo di Brenta.
Sulla parete sud vi si ritrovano alcune delle vie di roccia più belle e famose mentre le due vie normali qui proposte sono delle arrampicate molto belle e tutt’altro che banali. Rispetto ad esempio alla cima Tosa o Brenta sono arrampicate più lunghe e complesse, che richiedono una buona padronanza sul 2° grado e nelle corde doppie.
La via normale da Sud dal rifugio Cacciatore, dove si sale generalmente con servizio di taxi-jeep in un paio d’ore si raggiunge la larga cengia che costituisce l’inizio delle difficoltà.
La salita è caratterizzata da molti brevi tiri di corda (quasi una ventina) su difficoltà discontinue dal 1° al 3°grado il dislivello complessivo è di 700m. Dalla cima, che offre una vista privilegiata sulla cima Tosa e sul massiccio dell’Adamello orinentale si può scendere dalla stessa via o proseguendo la traversata.
Quest’ultima è sicuramente la scelta più elegante: si prosegue puntando verso la cima Tosa e si procede a calarsi sul versante N. Una serie di brevi corde doppie e disarrampicata a “corda corta” portano alla bocca d’Ambiez e all’omonimo piccolo ghiacciaio.
Calzati i ramponi lo si discende fino a rientrare al rifugio Agostini.
Logistica
La salita può essere effettuata in giornata da valle, prendendo un taxi-jeep molto presto, oppure si può raggiungere il rifugio Agostini autonomamente il primo giorno, per poi incontrare la guida al mattino del giorno successivo.
Tariffa
Se sei da solo non esitare a contattarmi, potrei trovarti io un compagno con cui dividere i costi.